venerdì 20 luglio 2012
Nome Mostra: Omaggio a Vettor Pisani
Tipologia: Fotografia
Luogo: MACRO
Indirizzo:via Nizza 138 — 00198 Roma
Date: 16.03.2012 — 02.09.2012
Orari:11.00—19.00 da martedì a domenica
(19.00—21.00 libero accesso agli spazi non espositivi)
11.00—22.00 sabato
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Costi:ntero € 8,50
ridotto € 6,50
per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (con documento che attesti la residenza)
intero € 7,50
ridotto € 5,50
A pochi mesi dalla sua scomparsa, il MACRO dedica un omaggio a Vettor Pisani riproponendo i lavori che lo imposero all’attenzione internazionale tra il 1970 e il 1980. A partire da Maschile femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp – la personale del 1970 alla galleria La Salita a Roma che costituisce una delle tappe più importanti della prima fase dell’artista – la mostra propone una selezione di opere che introducono la sua poetica e molte delle componenti figurative e allegoriche che caratterizzeranno il suo percorso successivo, dai motivi dell’incesto e dell’androginia, ai riferimenti alla psicoanalisi e alla tradizione esoterica, all’opera di Duchamp e alla simbologia alchemica e cosmologica. Particolare attenzione è rivolta allo stretto rapporto di collaborazione con Michelangelo Pistoletto che si concretizzò nel ciclo di mostre Plagio tra il 1971 e il 1976, in cui i due artisti si scambiano e rinviano l’uno con l’altro immagini, temi, citazioni. Un’importante selezione di opere, molte delle quali qui riproposte al pubblico per la prima volta, offre la possibilità di rileggere criticamente questa importante collaborazione e di aprire nuove prospettive di interpretazione dell’opera di Pisani. A questo nucleo di lavori si affianca una nutrita documentazione d’archivio costituita da fotografie, documenti, libri e oggetti che restituiscono la presenza vitale e l’impatto dell’opera dell’artista sull’ambiente artistico e l’immaginario collettivo dell’epoca. Le preziose, e in gran parte inedite, testimonianze fotografiche di Claudio Abate ed Elisabetta Catalano rivelano il carattere sperimentale delle istallazioni e delle performance di Pisani, rievocando il clima sperimentale e anticonvenzionale della ricerca artistica internazionale di quegli anni.
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