Misha Gordin ha iniziato a fotografare all'età di diciannove anni, spinto dal desiderio di creare uno stile personale e una propria visione. Era coinvolto dalla ritrattistica e dalla documentazione, ma presto si rese conto che non gli bastavano. Gordin era costantemente alla ricerca del modo giusto di esprimere sentimenti personali e pensieri utilizzando la fotografia. Dopo anni di esperimenti e ricerca dà vita ad un’opera concettuale che non si avvale della tecnica digitale, ma di una tecnica tradizionale di fotomontaggio tramite ingrandimenti di immagini stampate da diversi negativi, alcuni dei quali assemblano più di 100 diversi negativi. La fotografia concettuale di Misha Gordin è pura poesia. Il fotografo si avvale dell’immagini per costruire mondi che vivono di sentimenti, alternativi e convincenti. Mediante allegorie misteriose ritrae l'uomo e la sua dimensione di confine e di solitudine. Le sue opere in bianco e nero di stampo surrealista, ricreano la fragilità della natura umana di fronte ad un mondo dove la vita appare un mistero e la morte una certezza. La immagini di Gordin sono immerse nei sogni e liberano il nostro inconscio. "In tutti i miei anni di creazione di immagini concettuali, ho cercato di renderle quanto più realistiche. La plausibilità delle mie scene non è la parte più importante, essi funzionano in modo tale che la questione " E' vero?"?non si pone. L'autenticità che vi presento è quella di un momento interiore, in modo che i miei spettatori possano fidarsi e reagire alle verità concettuali che essi sappiano essere finzioni esterne. Non interpreto le mie immagini. Le sento. Tuttavia ho sempre incoraggiato i miei spettatori a interpretare il mio lavoro come lo vedono o sentono. Il mio obiettivo è quello di creare un'immagine che parla."