Man Ray, pseudonimo artistico di Emmanuel Radnitsky, è stato uno dei più radicali rappresentanti del dadaismo e del surrealismo, un uomo che ha combattuto e oltrepassato i vincoli formali delle arti visive, con la sua vita e la sua arte spesso provocatoria, ma sempre coinvolgente e stimolante. Ray è stato una delle personalità più creative e geniali del novecento e nell’arco della sua vita ha utilizzato come “vettori espressivi” tutte le forme artistiche possibili: dalla pittura, alla fotografia passando per il cinema. Con questi strumenti è diventato il vero creatore dello stile e della tecnica ritrattistica, fino ad allora relegata ad una semplice registrazione meccanica della realtà a fini documentaristici o celebrativi. La sua era una creazione di forme e stati d’animo partendo da oggetti comuni, dallo studio della luce e delle ombre, composizioni tali da produrre effetti di surreale estraniamento. Man Ray era un artista talentuoso, poliedrico, difficile da imbrigliare in una categoria, ha utilizzato il mezzo fotografico per le sue sperimentazioni da “artista d’avanguardia”, come consapevolmente amava definirsi, letteralmente modellando le sue invenzioni per generare uno stile nuovo, una “fotografia creativa”.
Ray diceva: “Come gli altri pittori, mi sono fatto anch’io l’autoritratto, anche in fotografia, ma ho avuto sempre la tentazione di deformare o modificare l’immagine in modo tale da far sparire ogni proposito di ricercarvi una somiglianza.