sabato 14 aprile 2012

FR4M3 Birthday's Anniversary - Robert Doisneau


« Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. » (Robert Doisneau)

nel giorno dell'aniversario dei 100 anni dalla sua nascita ricordiamo con un Post speciale il Fotografo francese Robert Doisneau.

BIOGRAFIA
Studiò da ragazzo litografia all'école Estienne, presso Chantilly. Venne poi assunto all'età di ventidue anni, dopo aver lavorato come assistente dello scultore André Vigneau, presso le officine della Renault di Billancourt come fotografo industriale. Negli anni quaranta si impegnò nella Resistenza, dal 1945 cominciò a lavorare con Pierre Betz, editore del giornale Le Point e dal 1946 divenne fotografo indipendente per l'agenzia Rapho, fondata da Charles Rado e gestita all'epoca da Raymond Grosset; Doisneau rimase un fotografo della Rapho per circa cinquant'anni.
Nel 1947 incontrò Jacques Prévert , Robert Giraud e, nello stesso anno, vinse il Kodak Prize. Morì a Montrouge, un sobborgo sud-est di Parigi, e venne seppellito a Raizeux, accanto alla tomba della moglie.


LE OPERE CON CUI CI PIACE RICORDARLO


La sua vita è trascorsa nella periferia parigina di Montrouge, fotografando strade e volti sempre differenti. Il suo nome viene ricordato soprattutto per le sue foto riguardanti la vita di strada della capitale francese, caratterizzate da una sincera e umoristica rappresentazione della società e dell'ambiente parigino.


Doisneau amava immortalare la cultura dei bambini della strada e dei loro giochi, arrivando a conferire alle loro attività, seppur infantili, rispetto e serietà.



Proprio uno di questi scatti “stradali” è stata la sua opera più famosa, il “Bacio all’Hotel De Ville“, in cui due giovani si baciano appassionatamente in mezzo a una strada di Parigi, tra la gente che cammina e che sembra non accorgersi della scena. La foto fu scattata nel 1950 e venne pubblicata il 12 giugno dello stesso anno dal magazine Life.