venerdì 28 dicembre 2012
3 Foto per 30 Fotografi - Martine Franck
Martine Franck è stata una delle voci più alte della fotografia, oltre che la seconda moglie del grande maestro Henri Cartier- Bresson. Nasce ad Anversa nel 1938 e cresce girando il mondo con i suoi genitori per poi stabilirsi a Parigi, dove, nel 1964 diviene uno dei membri fondatori del celebre Theatre du Soleil. Intanto la sua carriera come fotografa era già cominciata, come corrispondente per Time-Life, era stata assistente di Eliot Elisofon e Gjon Mili, e poi collaboratrice di testate importanti come Fortune, Sports Illustrated, New York Times, Vogue. Nel 1983 approda alla Magnum . Martine conobbe Bresson nel ' 66 a Parigi mentre realizzava un servizio di moda per il New York Times, lei all'epoca aveva 28 anni, lui 30 di più. Bresson si innamorò subito del rigore e della purezza dello sguardo di quella giovane fotografa, del suo modo così sensibile e femminile di fermare l'attimo e farlo divenire un racconto poetico. Un racconto poetico fatto essenzialmente di ritratti stupendi in cui spesso figurava il marito. Il grande maestro ancora una volta ci aveva visto giusto perchè queste furono le caratteristiche dello scatto che delinearono lo stile della Franck e anzi, lo avevano già delineato. Ella infatti aveva una fortissima personalità e non cadde mai nell'ombra, neanche quando scelse di essere la compagna del maestro della fotografia, al quale diede tutto il suo amore e dopo la sua morte avvenuta nel 2004 si dedicò a diffonderne l'eredità e a mantenerne viva la memoria creando la Henri Cartier-Bresson Foundation.
venerdì 14 dicembre 2012
FR4M3 Culture – Elliot Erwitt Fifty Kids
LA MOSTRA
Da una selezione di cinquanta scatti è nato “Fifty Kids” di Elliott Erwitt: una mostra, un libro, un progetto. Una raccolta delle più belle immagini di bambini scattate dal grande fotografo Elliott Erwitt in oltre mezzo secolo di storia. Un evento dedicato ai bambini per aiutare altri bambini.
Promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e dalla A.D.I.S.C.O. in collaborazione con SudEst57, curata da Chiara Massimello e organizzata da Civita, la mostra sarà aperta al pubblico a Palazzo Incontro – nel cuore di Roma, in via dei Prefetti 22 - dal 15 dicembre 2012 al 17 marzo 2013.
Anteprima per la stampa venerdì 14 dicembre 2012 alle ore 12.00. Inaugurazione per il pubblico nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, a partire dalle ore 18. Agli appuntamenti interverrà il presidente della Provincia di roma Nicola Zingaretti.
Grazie alla vendita del catalogo e delle stampe fotografiche realizzate per questo progetto a cura dell’artista, “Fifty Kids” sosterrà A.D.I.S.C.O. l’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, presente sul territorio nazionale e al momento impegnata per la fine dei lavori di costruzione del nuovo reparto di Day Hospital e degli ambulatori di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
Luogo: Palazzo Incontro
Date: 15 dicembre 2012 – 17 marzo 2013
Date: 15 dicembre 2012 – 17 marzo 2013
Indirizzo: Via dei Prefetti 22 Roma
Orari: Dal martedì alla domenica 10/19. Chiuso il lunedì.
Aperture straordinarie: Lunedì 17 dicembre; lunedì 24 e lunedì 31 dicembre la mostra è aperta fino alle ore16.30.
La mostra resta chiusa il 25 dicembre 2012 e il 1° gennaio 2013
Aperture straordinarie: Lunedì 17 dicembre; lunedì 24 e lunedì 31 dicembre la mostra è aperta fino alle ore16.30.
La mostra resta chiusa il 25 dicembre 2012 e il 1° gennaio 2013
Promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e dalla A.D.I.S.C.O. in collaborazione con SudEst57, curata da Chiara Massimello e organizzata da Civita, la mostra sarà aperta al pubblico a Palazzo Incontro – nel cuore di Roma, in via dei Prefetti 22 - dal 15 dicembre 2012 al 17 marzo 2013.
Anteprima per la stampa venerdì 14 dicembre 2012 alle ore 12.00. Inaugurazione per il pubblico nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, a partire dalle ore 18. Agli appuntamenti interverrà il presidente della Provincia di roma Nicola Zingaretti.
Grazie alla vendita del catalogo e delle stampe fotografiche realizzate per questo progetto a cura dell’artista, “Fifty Kids” sosterrà A.D.I.S.C.O. l’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, presente sul territorio nazionale e al momento impegnata per la fine dei lavori di costruzione del nuovo reparto di Day Hospital e degli ambulatori di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
Voluto da Francesca Lavazza e dall’artista stesso, il progetto “Fifty Kids” è dunque dedicato ai bambini e nasce per aiutare altri bambini .
Figlio di emigrati russi, Elliott Erwitt è nato a Parigi nel 1928 ed ha vissuto la sua infanzia a Milano. Nel 1938 la sua famiglia è tornata a Parigi per poi emigrare negli Stati Uniti, dove è nato il suo interesse per la fotografia.
Nel 1949 inizia la sua carriera di fotografo professionista, che lo porta spesso in Europa ed anche in Italia. Nel 1953, invitato da Robert Capa, entra a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photo, di cui sarà più volte presidente. Ad oggi, ha pubblicato oltre venti libri di fotografia e le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo.
Le fotografie per Elliott Erwitt sono scatti, istantanee, momenti afferrati alla spontaneità e mai in posa. Perché la storia è tutta in quei frammenti colti al volo. Se la fotografia traduce il reale, ci sono realtà che si rivelano solo agli occhi di un grande fotografo. Il suo lavoro colpisce sempre per intuito, intelligenza e talento, sia che fotografi personaggi famosi, buffi o solo di passaggio.
Come ha detto Cartier-Bresson, che è stato uno dei suoi maestri, “Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma di immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo”.
(fonte: http://www.provincia.roma.it/news/palazzo-incontro-la-mostra-fifty-kids-di-elliott-erwitt)
Figlio di emigrati russi, Elliott Erwitt è nato a Parigi nel 1928 ed ha vissuto la sua infanzia a Milano. Nel 1938 la sua famiglia è tornata a Parigi per poi emigrare negli Stati Uniti, dove è nato il suo interesse per la fotografia.
Nel 1949 inizia la sua carriera di fotografo professionista, che lo porta spesso in Europa ed anche in Italia. Nel 1953, invitato da Robert Capa, entra a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photo, di cui sarà più volte presidente. Ad oggi, ha pubblicato oltre venti libri di fotografia e le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo.
Le fotografie per Elliott Erwitt sono scatti, istantanee, momenti afferrati alla spontaneità e mai in posa. Perché la storia è tutta in quei frammenti colti al volo. Se la fotografia traduce il reale, ci sono realtà che si rivelano solo agli occhi di un grande fotografo. Il suo lavoro colpisce sempre per intuito, intelligenza e talento, sia che fotografi personaggi famosi, buffi o solo di passaggio.
Come ha detto Cartier-Bresson, che è stato uno dei suoi maestri, “Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma di immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo”.
(fonte: http://www.provincia.roma.it/news/palazzo-incontro-la-mostra-fifty-kids-di-elliott-erwitt)
FR4M3 Culture – Elliot Erwitt Fifty Kids
LA MOSTRA
Da una selezione di cinquanta scatti è nato “Fifty Kids” di Elliott Erwitt: una mostra, un libro, un progetto. Una raccolta delle più belle immagini di bambini scattate dal grande fotografo Elliott Erwitt in oltre mezzo secolo di storia. Un evento dedicato ai bambini per aiutare altri bambini.
Promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e dalla A.D.I.S.C.O. in collaborazione con SudEst57, curata da Chiara Massimello e organizzata da Civita, la mostra sarà aperta al pubblico a Palazzo Incontro – nel cuore di Roma, in via dei Prefetti 22 - dal 15 dicembre 2012 al 17 marzo 2013.
Anteprima per la stampa venerdì 14 dicembre 2012 alle ore 12.00. Inaugurazione per il pubblico nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, a partire dalle ore 18. Agli appuntamenti interverrà il presidente della Provincia di roma Nicola Zingaretti.
Grazie alla vendita del catalogo e delle stampe fotografiche realizzate per questo progetto a cura dell’artista, “Fifty Kids” sosterrà A.D.I.S.C.O. l’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, presente sul territorio nazionale e al momento impegnata per la fine dei lavori di costruzione del nuovo reparto di Day Hospital e degli ambulatori di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
Luogo: Palazzo Incontro
Date: 15 dicembre 2012 – 17 marzo 2013
Date: 15 dicembre 2012 – 17 marzo 2013
Indirizzo: Via dei Prefetti 22 Roma
Orari: Dal martedì alla domenica 10/19. Chiuso il lunedì.
Aperture straordinarie: Lunedì 17 dicembre; lunedì 24 e lunedì 31 dicembre la mostra è aperta fino alle ore16.30.
La mostra resta chiusa il 25 dicembre 2012 e il 1° gennaio 2013
Aperture straordinarie: Lunedì 17 dicembre; lunedì 24 e lunedì 31 dicembre la mostra è aperta fino alle ore16.30.
La mostra resta chiusa il 25 dicembre 2012 e il 1° gennaio 2013
Promossa dalla Provincia di Roma nell’ambito del Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e dalla A.D.I.S.C.O. in collaborazione con SudEst57, curata da Chiara Massimello e organizzata da Civita, la mostra sarà aperta al pubblico a Palazzo Incontro – nel cuore di Roma, in via dei Prefetti 22 - dal 15 dicembre 2012 al 17 marzo 2013.
Anteprima per la stampa venerdì 14 dicembre 2012 alle ore 12.00. Inaugurazione per il pubblico nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, a partire dalle ore 18. Agli appuntamenti interverrà il presidente della Provincia di roma Nicola Zingaretti.
Grazie alla vendita del catalogo e delle stampe fotografiche realizzate per questo progetto a cura dell’artista, “Fifty Kids” sosterrà A.D.I.S.C.O. l’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, presente sul territorio nazionale e al momento impegnata per la fine dei lavori di costruzione del nuovo reparto di Day Hospital e degli ambulatori di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
Voluto da Francesca Lavazza e dall’artista stesso, il progetto “Fifty Kids” è dunque dedicato ai bambini e nasce per aiutare altri bambini .
Figlio di emigrati russi, Elliott Erwitt è nato a Parigi nel 1928 ed ha vissuto la sua infanzia a Milano. Nel 1938 la sua famiglia è tornata a Parigi per poi emigrare negli Stati Uniti, dove è nato il suo interesse per la fotografia.
Nel 1949 inizia la sua carriera di fotografo professionista, che lo porta spesso in Europa ed anche in Italia. Nel 1953, invitato da Robert Capa, entra a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photo, di cui sarà più volte presidente. Ad oggi, ha pubblicato oltre venti libri di fotografia e le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo.
Le fotografie per Elliott Erwitt sono scatti, istantanee, momenti afferrati alla spontaneità e mai in posa. Perché la storia è tutta in quei frammenti colti al volo. Se la fotografia traduce il reale, ci sono realtà che si rivelano solo agli occhi di un grande fotografo. Il suo lavoro colpisce sempre per intuito, intelligenza e talento, sia che fotografi personaggi famosi, buffi o solo di passaggio.
Come ha detto Cartier-Bresson, che è stato uno dei suoi maestri, “Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma di immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo”. (fonte: http://www.provincia.roma.it/news/palazzo-incontro-la-mostra-fifty-kids-di-elliott-erwitt)
Figlio di emigrati russi, Elliott Erwitt è nato a Parigi nel 1928 ed ha vissuto la sua infanzia a Milano. Nel 1938 la sua famiglia è tornata a Parigi per poi emigrare negli Stati Uniti, dove è nato il suo interesse per la fotografia.
Nel 1949 inizia la sua carriera di fotografo professionista, che lo porta spesso in Europa ed anche in Italia. Nel 1953, invitato da Robert Capa, entra a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photo, di cui sarà più volte presidente. Ad oggi, ha pubblicato oltre venti libri di fotografia e le sue opere sono state esposte nei più importanti musei del mondo.
Le fotografie per Elliott Erwitt sono scatti, istantanee, momenti afferrati alla spontaneità e mai in posa. Perché la storia è tutta in quei frammenti colti al volo. Se la fotografia traduce il reale, ci sono realtà che si rivelano solo agli occhi di un grande fotografo. Il suo lavoro colpisce sempre per intuito, intelligenza e talento, sia che fotografi personaggi famosi, buffi o solo di passaggio.
Come ha detto Cartier-Bresson, che è stato uno dei suoi maestri, “Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma di immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo”. (fonte: http://www.provincia.roma.it/news/palazzo-incontro-la-mostra-fifty-kids-di-elliott-erwitt)
FR4M3 | Incontragiovani Roma
Da oggi anche su Incontragiovani, il sito dell'istituzione Capitolina dedicato ai giovani!
FR4M3 | Incontragiovani Roma
FR4M3 | Incontragiovani Roma
lunedì 10 dicembre 2012
FR4M3 CONCORSI
"MY LIFE IN INSTAGRAM"
Scadenza 31/12/2012
Tema:
Le fotografie dovranno raccontare la vostra vita e le vostre abitudini, parlarci di voi, delle vostre passioni e dei vostri desideri. Da qui il nome MY LIFE IN INSTAGRAM Pensate alle cose che avete più care ed inviatecele usando Instagram come se fosse un diario fotografico. Unica condizione: le foto devono parlare di voi!
Ogni partecipante potrà partecipare con un massimo di 5 fotografie originali e di propria produzione. Saranno premiate le fotografie in grado di rappresentare nel loro insieme una serie compiuta e coerente con il tema proposto dal concorso.
Sezioni e informazioni:
Le fotografie dovranno essere inviate via mail all'indirizzoconcorsi@accademia-fotografica.com complete di nome, cognome, indirizzo, città e nome del vostro profilo (account) in Instagram.
Saranno considerate fuori concorso le fotografie pervenute ad altri indirizzi mail dell'Accademia non dedicati al concorso.
Le immagini dovranno pervenire all'Accademia via mail all'indirizzo sopra indicato entro e non oltre la data del 31-12-2012 (farà fede data ed orario della mail).
Saranno considerate fuori concorso le fotografie pervenute ad altri indirizzi mail dell'Accademia non dedicati al concorso.
Le immagini dovranno pervenire all'Accademia via mail all'indirizzo sopra indicato entro e non oltre la data del 31-12-2012 (farà fede data ed orario della mail).
Se non conosci a fondo l'App Instagram o non sai come inviare le tue foto dal cellulare, tablet o pc via mail, guarda questo semlicissimo tutorial di Italianeography (http://italianeography.com/2012/05/28/guida-completa-allutilizzo-di-instagram/).
Costo:
Il concorso è aperto a tutti e la partecipazione è gratuita.
Premio:
Le foto più belle saranno esposte al CIRCOLO DEGLI ARTISTI di Roma in un'esposizione dedicata al concorso Domenica 20 Gennaio 2013.
Premio per il primo classificato: un CORSO DI FOTOGRAFIA a Roma*. Per il secondo ed il terzo classificato uno sconto rispettivamente del 40% e del 20% su un CORSO DI FOTOGRAFIA a Roma* organizzato da Accademia Fotografica.
Ai migliori lavori pervenuti sarà inoltre data la possibilità di apparire con le proprie foto sul Blog di Accademia Fotografica (www.accademiafotografica.com/blog/), di vincere dei tagliandi sconto per workshop indetti dall'Accademia.
Ogni decisione presa dalla giuria che assegnerà i premi (costituita da docenti dell'Accademia, fotografi professionisti ed esperti di comunicazione) sarà inappellabile.
Ai migliori lavori pervenuti sarà inoltre data la possibilità di apparire con le proprie foto sul Blog di Accademia Fotografica (www.accademiafotografica.com/blog/), di vincere dei tagliandi sconto per workshop indetti dall'Accademia.
Ogni decisione presa dalla giuria che assegnerà i premi (costituita da docenti dell'Accademia, fotografi professionisti ed esperti di comunicazione) sarà inappellabile.
Link:
http://www.accademiafotografica.com/concorsi_fotografici_roma.html
3 Foto per 30 Fotografi - Ernst Haas
Ernst Haas è stato un fotografo austriaco. Nasce a Vienna nel 1921 e muore a New York nel 1986.
Nella sua carriera sperimentò soprattutto la fotografia a colori con soggetti in movimento. Comincia a scattare negli anni del dopoguerra e negli anni 40' lavorare in studio a Vienna ed insegna fotografia presso la Croce Rossa. Negli anni 50' entra a far parte della Magnum e ne diviene presidente nel 1959 e continua a realizzare i suoi reportage in giro per tutto il mondo sperimentando l'uso del colore, soprattutto del
Kodakchrome. Il suo stile divenne subito famoso e le sue immagini riconoscibili a primo sguardo perchè ricche di colore e sempre volutamente mosse. Non adorava congelare il movimento dei suoi soggetti, anzi preferiva utilizzare un tempo più lungo di esposizione per permettergli di continuare a muoversi dopo lo scatto e verso l'osservatore. La staticità non fa parte del suo modus operandi.
Guardando le sue immagini si ha subito il senso del fluire di un corpo, fantastiche sono le sue siluette in movimento e i ritratti ottenuti con questo effetto.
La sua è un'abilità unica nel combinare tempi, luce e movimento.
Haas muove la macchina nella stessa direzione e con la stessa velocità del soggetto così da ottenere lo sfondo più sfocato del soggetto che invece, è più o meno definito in alcuni tratti della sua figura.
Secondo il fotografo, l'occhio umano quando guarda mira un punto fermo e nitido come riferimento per l'intera immagine. Quel punto quindi è fondamentale, è la chiave di lettura della fotografia.
Scrive:
Nella sua carriera sperimentò soprattutto la fotografia a colori con soggetti in movimento. Comincia a scattare negli anni del dopoguerra e negli anni 40' lavorare in studio a Vienna ed insegna fotografia presso la Croce Rossa. Negli anni 50' entra a far parte della Magnum e ne diviene presidente nel 1959 e continua a realizzare i suoi reportage in giro per tutto il mondo sperimentando l'uso del colore, soprattutto del
Kodakchrome. Il suo stile divenne subito famoso e le sue immagini riconoscibili a primo sguardo perchè ricche di colore e sempre volutamente mosse. Non adorava congelare il movimento dei suoi soggetti, anzi preferiva utilizzare un tempo più lungo di esposizione per permettergli di continuare a muoversi dopo lo scatto e verso l'osservatore. La staticità non fa parte del suo modus operandi.
Guardando le sue immagini si ha subito il senso del fluire di un corpo, fantastiche sono le sue siluette in movimento e i ritratti ottenuti con questo effetto.
La sua è un'abilità unica nel combinare tempi, luce e movimento.
Haas muove la macchina nella stessa direzione e con la stessa velocità del soggetto così da ottenere lo sfondo più sfocato del soggetto che invece, è più o meno definito in alcuni tratti della sua figura.
Secondo il fotografo, l'occhio umano quando guarda mira un punto fermo e nitido come riferimento per l'intera immagine. Quel punto quindi è fondamentale, è la chiave di lettura della fotografia.
Scrive:
"La realtà pura e semplice non mi interessa più. Senza toccare il mio soggetto voglio arrivare a al momento in cui, attraverso la pura concentrazione del vedere, l'immagine composta diventa più fatta che presa".
.
venerdì 7 dicembre 2012
FR4M3 Culture – William Klein Contacts
FR4M3 Culture – William Klein Contacts
Tipologia: Fotografia
Luogo: Spazio Ambra Gallery / Teatro Ambra alla Garbatella
Date: 23 Ottobre 2012 – 6 Gennaio 2013
Indirizzo: Piazza Giovanni da Triora 15
Orari: Lunedì h: 10.00 – 13.00 | 14.00 – 17.00;
Martedì - Venerdì h: 10.00 – 13.00 | 14.00 – 20.00;
Sabato h:10.00 – 13.00 | 17.00 – 20.00;
Domenica h:15.00 – 17.00
Martedì - Venerdì h: 10.00 – 13.00 | 14.00 – 20.00;
Sabato h:10.00 – 13.00 | 17.00 – 20.00;
Domenica h:15.00 – 17.00
Roma. Un foglio di provini a contatto contiene sei strisce di immagini, ognuna con 6 pose, per un totale di 36 fotografie scattate a un 125° di secondo. Queste frazioni di momenti rimangono lì, sulla carta, ed è all’autore che spetta il compito più complicato, per molti il vero gesto creativo: la scelta. Scegliere la foto buona, quella che racchiude il senso di una visione, di un lavoro, di un progetto; diventare un fotografo consapevole significa proprio questo.il maestro americano estrapola una singola immagine che poi trasforma in un pezzo unico, ricorrendo a ingrandimenti e/o deformazioni e applicandoci passate di colori acrilici. Il risultato sono dei “contatti dipinti” attraverso i quali raccontare il flusso inarrestabile della vita e la centralità del gesto dell’artista nella sua corretta rappresentazione. Per William Klein scegliere le foto all’interno dei suoi fogli di contatti è diventato negli anni un progetto artistico definito. Una raccolta di immagini che mescolano pittura e fotografia.La mostra racchiude il genio artistico di Klein da New York a Roma, da Parigi a Mosca e Tokyo; l’universo della moda, del cinema in uno sguardo rapido, ironico, tagliente mai banale.
Costi e Prenotazioni: Ingresso libero
Info: 06.328281
lunedì 3 dicembre 2012
3 Foto per 30 Fotografi - Eve Arnold
Eve Arnold è nata a Philadelphia nel 1913 da immigranti ebrei di origine russa, era terza di sei figli e la sua era una famiglia povera. Presto si ritrovò a dover lavorare per mantenersi e quindi altrettanto presto prese consapevolezza delle sue capacità e cominciò a credere in se stessa per un futuro migliore.Nel 1946 per la prima volta prende in mano la sua Rolleyflex e comincia a fotografare con precise intenzioni rappresentative.
Fino a quel momento il suo lavoro era stato il ritocco fotografico quindi, la sua quotidianità purtroppo poteva solo essere la realtà modificata della visione di qualcun altro.
Grazie al suo forte interesse per il documentarismo sociale, alle sue umili origini e forse anche all'incontro con alcuni dei grandi nomi della fotografia come Brodovitch, Richard Avedon e Irving Penn, Eve trova il coraggio e la determinazione di entrare in un mondo fino a quel momento governato dagli uomini.
E' famosa infatti anche per essere stata la prima donna divenire nel membro associato della della celebre agenzia Magnum. Tutto questo nel 1951. La forte competizione che vi era all'epoca nella Magnum e l'atteggiamento superiore che gli uomini avevano con lei furono stimoli enormi a fare sempre meglio. La sua esperienza oggi è un esempio per tutte le donne del settore, oggi come ieri, in minoranza. A renderla famosa sono stati soprattutto gli splendidi ritratti scattati a Marilin Monroe dove non ritroviamo nessuna immagine da vamp, piuttosto gli aspetti molto naturali di una donna diventata icona, catturati in un istante di riposo o di distrazione. Niente di mondano quindi, solo tanta naturalezza.
A Eve interessava la realtà, non la finzione e le risultava difficile rendere fantastica la mondanità attraverso i suoi scatti, lei che aveva origini povere e che aveva iniziato fotografando nei ghetti persone umili!
Puritana del bianco e nero fece anche esperimenti di pellicola a colore.
Intraprese tantissimi viaggi all'estero, sempre fomentata dalla voglia di documentare le varia realtà quotidiana, sopratutto quelle devastate. Fu una delle prime fotografe ad avere accesso alla Cina comunista, fotografò le donne dei paesi arabi, le proteste civili e e andò nei paesi dell'Unione Sovietica.
La passione per la fotografia e la sua curiosità l'hanno guidata per tutta la vita, si è spenta lo scorso Gennaio 2012 a Londra vicinissima al compiere un secolo di vita.
Fino a quel momento il suo lavoro era stato il ritocco fotografico quindi, la sua quotidianità purtroppo poteva solo essere la realtà modificata della visione di qualcun altro.
Grazie al suo forte interesse per il documentarismo sociale, alle sue umili origini e forse anche all'incontro con alcuni dei grandi nomi della fotografia come Brodovitch, Richard Avedon e Irving Penn, Eve trova il coraggio e la determinazione di entrare in un mondo fino a quel momento governato dagli uomini.
E' famosa infatti anche per essere stata la prima donna divenire nel membro associato della della celebre agenzia Magnum. Tutto questo nel 1951. La forte competizione che vi era all'epoca nella Magnum e l'atteggiamento superiore che gli uomini avevano con lei furono stimoli enormi a fare sempre meglio. La sua esperienza oggi è un esempio per tutte le donne del settore, oggi come ieri, in minoranza. A renderla famosa sono stati soprattutto gli splendidi ritratti scattati a Marilin Monroe dove non ritroviamo nessuna immagine da vamp, piuttosto gli aspetti molto naturali di una donna diventata icona, catturati in un istante di riposo o di distrazione. Niente di mondano quindi, solo tanta naturalezza.
A Eve interessava la realtà, non la finzione e le risultava difficile rendere fantastica la mondanità attraverso i suoi scatti, lei che aveva origini povere e che aveva iniziato fotografando nei ghetti persone umili!
Puritana del bianco e nero fece anche esperimenti di pellicola a colore.
Intraprese tantissimi viaggi all'estero, sempre fomentata dalla voglia di documentare le varia realtà quotidiana, sopratutto quelle devastate. Fu una delle prime fotografe ad avere accesso alla Cina comunista, fotografò le donne dei paesi arabi, le proteste civili e e andò nei paesi dell'Unione Sovietica.
La passione per la fotografia e la sua curiosità l'hanno guidata per tutta la vita, si è spenta lo scorso Gennaio 2012 a Londra vicinissima al compiere un secolo di vita.
giovedì 22 novembre 2012
Palestina, Israele un conflitto radicato nella storia
Il conflitto israelo-palestinese è ormai radicato nella società e nella cultura dei due popoli, le sue origini si perdono nella storia ed in nome di un ideale sbiadito e quasi dimenticato oggi ancora muoiono uomini e donne, bambini e anziani. Questo conflitto non risparmia nessuno, a morire sono i soldati, i miliziani come anche tanti civili che hanno ereditato un bagaglio di odio e terrore in virtù della loro appartenenza geografica. Le immagini raccontano sempre più delle parole.
ISRAELE-PALESTINA, LE IMMAGINI
I raid di Israele contro Gaza e la controffensiva di Hamas. Pericolo escalation in Medio Oriente
Tutte le immagini sono state prese dal sito The Post Internazionale solo a titolo illustrativo e divulgativo The Post Internazionale
sabato 17 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
3 foto per 30 fotografi - Eisenstaedt Alfred
Alfred Eisenstaedt (Tczew, 6 dicembre 1898 – Massachusetts, 24 agosto 1995) è stato un fotografo e fotoreporter tedesco-statunitense. Fotografava la realtà sempre con la sua macchina fotografica Leica M3 e 35 mm. Mentre lavorava come venditore di cinture e bottoni, nel 1920 iniziò a scattare fotografie come freelancer per il Berliner Tageblatt e divenne subito abbastanza famoso, tanto da lavorare come fotografo a tempo pieno gia nel 1929. Fotografò in questo periodo gli scenari di guerra e gli incontri politici. A causa dell'oppressione tedesca durante la Germania nazista, Eisenstaedt emigrò negli Stati Uniti nel 1935, e visse nel Queens per il resto della sua vita. Lavorò come fotografo per la rivista Life dal 1936 al 1972. Le sue foto di eventi di cronaca e celebrità, come quella che ritraeva Sophia Loren e Ernest Hemingway, apparvero in oltre 86 copertine della rivista.
L'ultima fotografia scattata da Eisenstaedt ritraeva il Presidente Bill Clinton con sua moglie, Hillary, e la figlia, Chelsea, nell'agosto del 1993, alla Granary Gallery nel West Tisbury dell'isola di Martha's Vineyard. Questa foto storica "privata", insieme ad altre, fu scattata in una zona protetta dai servizi segreti americani per oltre un'ora.
La sua fotografia più famosa è però V–J day a Times Square e rappresenta un marinaio americano che bacia una giovane donna, il 14 agosto 1945, a Times Square.
Eisenstaedt fu un pioniere della fotografia con luce naturale poichè fu tra i primi a rinunciare al flash per sperimentare le atmosfere che produce l'ambiente. Un grande punto di forza delle sue fotografie è la composizione semplice ma immediata e incisiva, dai suoi ritratti si evince subito il carattere del soggetto, sia che esso sia stato famoso, sia che fosse stato un normale cittadino americano.
E' uno dei fotografi più pubblicati al mondo e i suoi insegnamenti sono importanti e ricercati da chiunque si affacci al mondo della fotografia per renderla un mestiere di vita.
"L'importante non è la fotocamera ma l'occhio".
Alfred Eisenstaedt
sabato 3 novembre 2012
VIsTE DI STRADA
VIsTE DI STRADA è il primo progetto ufficiale dell'associazione fotografica FR4M3. Nasce dall'idea di raccontare la città eterna a chi la scopre per la prima volta e a chi la vive tutti giorni, cercando di coglierne i colori, le sfumature, le atmosfere che rendono così unica e insostituibile la città che il mondo ci invidia per bellezza, arte e storia. Le giornate scorrono veloci tra i vicoli della città ove non c’è mai tempo, le vite si intrecciano nelle strade, qui gli aspetti della quotidianità si incrociano, si scontrano e si fondono creando un filato di emozioni fatto di azioni semplici e quotidiane, ma anche di eventi spettacolari, attimi di vita irripetibili e vite di corsa. Un occhio diverso quello dei fotografi: Federica Bertolini, Mari Donadio, Maria Sole Fabri, Gianluca Fiore e Daniele Verdemare che insieme hanno cercato di rivivere la città cogliendone gli attimi decisivi, più intensi e significativi della vita tra le vie di Roma lasciandosi incuriosire dagli scatoloni di un mercatino, emozionare da un bacio rubato…
La mostra si svolgerà all'interno dell'evento: "Un Viaggio nella Capitale tra Opere, Musica e Parole" in collaborazione con Roma Restyle (organizzatore dell'evento) all'interno del Centro Culturale Elsa Morante.
Inaugurazione 10 Novembre ore 19:00
Ingresso gratuito
Per info:
Telefono: 3356846472 - 3478779212
Mail: info.fr4m3@gmail.com
Fb: FR4M3 PAGE
venerdì 2 novembre 2012
3 Foto per 30 Fotografi - Man Ray
Man Ray, pseudonimo artistico di Emmanuel Radnitsky, è stato uno dei più radicali rappresentanti del dadaismo e del surrealismo, un uomo che ha combattuto e oltrepassato i vincoli formali delle arti visive, con la sua vita e la sua arte spesso provocatoria, ma sempre coinvolgente e stimolante. Ray è stato una delle personalità più creative e geniali del novecento e nell’arco della sua vita ha utilizzato come “vettori espressivi” tutte le forme artistiche possibili: dalla pittura, alla fotografia passando per il cinema. Con questi strumenti è diventato il vero creatore dello stile e della tecnica ritrattistica, fino ad allora relegata ad una semplice registrazione meccanica della realtà a fini documentaristici o celebrativi. La sua era una creazione di forme e stati d’animo partendo da oggetti comuni, dallo studio della luce e delle ombre, composizioni tali da produrre effetti di surreale estraniamento. Man Ray era un artista talentuoso, poliedrico, difficile da imbrigliare in una categoria, ha utilizzato il mezzo fotografico per le sue sperimentazioni da “artista d’avanguardia”, come consapevolmente amava definirsi, letteralmente modellando le sue invenzioni per generare uno stile nuovo, una “fotografia creativa”.
Ray diceva: “Come gli altri pittori, mi sono fatto anch’io l’autoritratto, anche in fotografia, ma ho avuto sempre la tentazione di deformare o modificare l’immagine in modo tale da far sparire ogni proposito di ricercarvi una somiglianza.
giovedì 1 novembre 2012
Fotografo del mese - Mari Donadio
Maria Rosaria Donadio, 25 anni, lucana. Fotografa autodidatta.
Per me la fotografia è molto più che una grande passione, è il mio modo di vivere la vita, attraverso l’obiettivo ogni giorno ne scopro i colori e le sue sfumature. Fotografare mi aiuta ad “entrare nelle cose” , a sentirle reali e vive. C’è una relazione molto forte tra me e il soggetto che si è quasi imposto a me, un coinvolgimento totale. Amo fotografare le persone, i loro volti e soprattutto le loro espressioni, per fissare l’emozione di un attimo, uno stato d’animo, una situazione eccezionale oppure semplicemente un’azione di routine. È un pò come se dicessi allo spettatore: ero li, ed ecco la vita come l’ho vista In quell’istante. Mi occupo principalmente di Street Photography , anche se mi sento però molto ritrattista dell’inatteso. Le emozioni degli uomini si manifestano attraverso infinite sfaccettature di piccolissimi dettagli, bisogna essere dei buoni osservatori e soprattutto sempre pronti a cogliere il prossimo istante decisivo. Rifuggo per questo motivo le pose, tante immagini di serie, accostate l’una all’altra e prodotte senza grandissimo sforzo. Al contrario per me, la fotografia è anche sacrificio e un soggetto deve colpirmi soprattutto dal punto di vista psicologico, se ciò avviene ricerco quell’intensità di emozione, che, quando arriva si rivela sempre una grande soddisfazione fisica e intellettuale.
venerdì 26 ottobre 2012
FR4M3 Culture - The Arab Revolt
FR4M3 Culture - The Arab Revolt
Nome Mostra: The Arab Revolt
Tipologia: Fotografia
Luogo: s.t. foto libreria galleria
Date: 15 Ottobre - 15 Novembre 2012
Indirizzo: via degli ombrellari, 25
(Borgo Pio) - Roma (RM)
Orari: dal lunedì al sabato, 10:30-19:30
LA MOSTRA
Nell’ambito di Fotoleggendo 2012, prima personale di Giorgio Di Noto, giovanissimo fotografo romano che ha utilizzato un vecchio apparecchio Polaroid per raccontare gli eventi della cosiddetta “primavera araba”.
La mostra The Arab Revolt, a cura di Fabio Severo, si presenta come un reportage sui generis, realizzato fotografando non direttamente la realtà, ma la sua rappresentazione.
Per la prima volta nella storia, probabilmente, non solo la documentazione degli avvenimenti pubblici è stata in gran parte realizzata dai cittadini stessi, attraverso dispositivi personali come smartphone e videocamere amatoriali, ma la loro diffusione tramite circuiti altrettanto innovativi --web tv e social network, si è rilevata una causa determinante nello sviluppo degli eventi stessi, prodottisi spesso in risposta a quanto quei canali mediatici andavano mostrando.
Giorgio Di Noto ha recuperato su internet questi materiali, dai quali ha tratto una trentina di frame ritenuti particolarmente significativi, che ha scelto di fotografare in bianco e nero con un apparecchio Polaroid e pellicola Impossible Project. Da tale percorso di rilettura delle immagini altrui e di ri-quadratura della scena del reale sono dunque scaturite nuove immagini-oggetto, con una consistenza e una vita materica proprie. Ed è appunto il vissuto chimicamente imprevedibile, precario, della fotografia istantanea, ad amplificare il carattere fantasmatico e surreale delle scene “composte” da Di Noto. Con The Arab Revolt Giorgio Di Noto ha recentemente conquistato il Premio Pesaresi 2012, nell’ambito del Si Fest. La giuria, presieduta da Denis Curti, direttore di Contrasto Italia e per sei anni direttore artistico del Si Fest, ha premiato il lavoro del giovane autore per “la sua intrinseca capacità di restituire il senso di contemporaneità della fotografia. Per l’ottima capacità di edizione e selezione, per l’omogeneità e la coerenza del progetto. Per aver utilizzato il linguaggio fotografico al meglio delle potenzialità tecnologiche odierne”.
Costi e Prenotazioni: Ingresso libero
Info: +39 06 64760105
martedì 23 ottobre 2012
Fotografo del mese - Maria Sole Fabri
La mia passione nasce grazie a mio padre: ho iniziato a fotografare con una sua vecchia Canon FTb e sempre grazie a lui ho avuto la possibilità di viaggiare e conoscere nuove realtà.
Ho sentito l’esigenza di fermare quegli attimi e il mio sguardo si è focalizzato su volti e particolari diversi dai nostri. Nella fotografia sono riuscita a trovare il modo di comunicare ed esprimere le mie emozioni, cercando sempre di cogliere l’istante per me più significativo.
Da passione, la fotografia è diventata anche argomento di studio: oltre a diversi corsi ho potuto approfondire l’argomento nei miei studi universitari che si sono conclusi con una tesi in Storia della Fotografia.
Ho inoltre avuto la possibilità di entrare in contatto con la fotografia storica lavorando all’Archivio Fotografico dell’American Academy in Rome.
lunedì 22 ottobre 2012
3 Foto per 30 Fotografi - Steve McCurry
"La maggior parte delle mie immagini sono di persone. Cerco il momento indifeso, l’anima più genuina che si affaccia, esperienza impressa sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che quella persona può essere, una persona colta sopra un paesaggio più ampio, che potremmo chiamare la condizione umana". Steve McCurry
Steve McCurry è un fotoreporter statunitense nato il 23 aprile 1950 nella piccola città di Newtown Township, in Pennsylvania. Ha frequentato la High School Marple Newtown nella Contea di Delaware e si è poi iscritto presso la Penn State University per studiare fotografia e cinema, per ottenere poi una laurea in teatro nel 1974. Si interessò molto alla fotografia quando iniziò a fotografare per il quotidiano della Penn State: The Daily Collegian.
Dopo aver lavorato al Today's Post presso il King of Prussia per due anni, partì per l'India come fotografo freelance. È stato proprio in India che McCurry ha imparato a guardare ed aspettare la vita. "Se sai aspettare", disse, "le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto".
La sua carriera è stata lanciata quando, travestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l'Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell'invasione russa. Quando tornò indietro, portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini, che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero.
McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. La sua fotografia più celebre è senza dubbio "ragazza afgana", scattata in un campo profughi di Peshawar nel 1984 e divenuta poi il simbolo dei conflitti afgani degli anni 80.
La foto ritrae l'orfana dodicenne Sharbat Gula. L'espressione del suo viso, con i suoi occhi di ghiaccio, resero ben presto l'immagine celebre in tutto il mondo.
Nel gennaio 2002 McCurry e il National Geographic hanno organizzato una spedizione per scoprire se la ragazza fosse ancora viva; Sharbat Gula è stata ritrovata dopo alcuni mesi di ricerche, e McCurry ha potuto così fotografarla nuovamente, a distanza di 17 anni.
Il lavoro di McCurry è stato descritto nelle riviste di tutto il mondo e contribuisce sovente al National Geographic Magazine. McCurry è membro della Magnum Photos dal 1986.
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giovedì 18 ottobre 2012
FR4M3 School - Lession N°19
Composizione
In studio, il
fotografo distribuisce gli oggetti che ha intenzione di fotografare su un
tavolo o qualsiasi altra superficie, ottenendo così un controllo totale dei
risultati.
In generale
non succede la stessa cosa quando si eseguono riprese all'esterno, poiché, non
potendo modificare la situazione e i suoi elementi, si deve realizzare la
composizione con l'aiuto della macchina fotografica,
di
conseguenza, il fotografo può comporre essenzialmente nei due modi seguenti:
- disporre gli elementi che sono oggetto
della fotografia in modo predeterminato. questo tipo di disposizione di
elementi su una superficie si chiama " natura morta " ( in
gergo "Still Life")
- scegliere la posizione della macchina
fotografica controllando nel mirino la disposizione dei vari elementi, è
ovvio che, cambiando la posizione della macchina, cambia anche l'intera
composizione.
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